Techy-Geek Kitchen
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Morena Menegatti, giornalista e da sempre appassionata di turismo, da qualche anno comunica anche nel settore della tecnologia.
Va detto che non sono una cuoca provetta.
Va aggiunto anche che il primo esperimento che feci in cucina, mi vide impegnata nella realizzazione dei soufflé ai funghi per la cena di Natale con i miei suoceri.
Non occorre precisare che li ho serviti sgonfi e crudi, ma con il migliore dei miei sorrisi.
Tutta colpa di quelle formine meravigliose. Mi ero innamorata letteralmente delle formine in silicone per fare i muffins e ho deciso di usarle nel momento peggiore, per la più difficile delle ricette. Così, rassegnata alla realizzazione di piatti più elementari, nonostante mi venisse in aiuto una cornice digitale piena di ricette (nell’attesa che il “lettore di ricette” Demy abbia un prezzo più accessibile, mi accontento della cornice), un giorno ho drammaticamente scoperto di avere persino difficoltà a “bollire un uovo”. Quand’è che un uovo raggiunge il giusto grado di cottura?
Decisi quindi di documentarmi online -cosa poteva fare una girl geek?-, ed è stata una vera scoperta. Mi sono imbattuta in uno dei siti più straordinari mai visti: quello del British Egg Information Service.
Sì, gli inglesi hanno un “British Egg Industry Council” che eroga tutte le informazioni possibili e immaginabili sulle uova! Inclusa (magia!) l’esistenza di uova in grado di dirti quando sono cotte! Un vero “miracolo” scientifico. In commercio dal 2006, sul guscio sono marchiate con un timbro il cui inchiostro compare dopo un certo periodo dall’inizio della cottura. Se vi piacciono le uova à la coque, che secondo ricetta dovrebbero esser pronte in tre minuti, ma che a me non riescono mai, comprerete quelle con il timbro che compare prima (scritta: soft), altrimenti sceglierete quelle medium o quelle hard-boiled, qualora le preferiate più cotte.
Affascinata da tanta meraviglia, da quel momento la cucina per me è diventata una ricerca appassionata di novità e curiosità che potessero essermi d’aiuto tra i fornelli. Del resto, se qualcuno aveva scritto “donna, tu partorirai nel dolore”, nessuno ancora aveva detto “donna, tu cucinerai con fatica”.
E se è vero che “il primo amore non si scorda mai”, è facile intuire quanto l’inchiostro che si svela abbia avuto su di me un grande ascendente. E’ quindi facile capire come non abbia potuto resistere alle tazze che cambiano colore in base alla temperatura che raggiungono (da fredde a bollenti), trovando peraltro intelligente la possibilità che siano loro a dirti se ti stai per bruciare le labbra, piuttosto che scoprirlo quando sarebbe troppo tardi.
Ora, sul fronte “tazze”, sono in attesa della effettiva commercializzazione della Yuno PC mug, una sorta di “PC in tazza”. Si tratta infatti di una mug termica la cui superficie è un computer touch screen: oltre a consentire di bere il caffè caldo, questa tazza permette anche di guardare le previsioni del tempo, controllare le condizioni del traffico in tempo reale, scaricare le e-mail o semplicemente ammirare qualche foto sullo screensaver, magari già dalla metropolitana, in perfetto stile americano. L’unico difetto è che con tutta probabilità non potrà essere lavata in lavastoviglie.
Aspettando che quest’ultima novità sia acquistabile, mi sono sbizzarrita da CargoHiTech Milano dove ho trovato alcuni oggetti semplici, ma geniali e oggettivamente belli. Anzitutto l’imbuto e il colapasta a fisarmonica, firmati Norman-Copenhagen. Di norma queste due stoviglie sono rigide e, per la loro forma, vengono incastrate dentro a recipienti più profondi, per poter essere impilate nei pensili della cucina, con il risultato di dover estrarre tutta la pila quando se ne ha bisogno. Quelle di Norman-Copenhagen, invece, sono flessibili e si schiacciano, in modo da occupare molto meno spazio, sicché quando vi servono andate a colpo sicuro, senza dover svuotare tutto il pensile. Sempre da Cargo ho comprato anche una tazza dosatrice per liquidi “con congegno di precisione” e doppio sistema di misurazione (europeo e anglosassone) della Cuisipro, che permette di tarare in precedenza il contenuto necessario, senza bisogno di fare acrobazie per capire se in effetti si è versato nella tazza il giusto quantitativo di liquido richiesto dalla ricetta. Con lei è arrivato a casa anche il cucchiaio dosatore Sunartis (poteva mancare?), che grazie al display posizionato sul manico, mi dice in tempo reale quanta farina sto prelevando dal sacchetto! New entry nella mia cucina anche PepperBall, il coniglio della Chef’n che trita il pepe schiacciandogli le orecchie. Non ho ancora ceduto alla tentazione di comprare anche GarlicZoom e VeggiChop, sempre targati Chef’n, per, rispettivamente, tritare l’aglio senza “profumarsi” fastidiosamente le dita, e tritare la verdura “a mano”, senza attaccare il tritatutto all’elettricità, ma ci sto pensando seriamente. Per la serie pela-snocciola-schiaccia-sbuccia-passa senza toccare niente, invece, vi segnalo il fantastico apple-peeler, lo sbuccia e affetta mele a manovella, il tritanoci della Peugeot (sì, quella delle auto!) e lo snocciola-ciliegie della Tescoma, con una capienza fino a 10 kg di ciliegie… quando si dice che una tira l’altra!!!
Mentre buona parte degli acquisti li effettuo in Italia o online, se all’estero incappo in qualcosa di interessante, va da sé che diventa un “souvenir”. Dal Canada sono arrivati quindi la forchetta con termostato, lo stampino per il ghiaccio a forma di fette di limone, con cannuccia incorporata e la formina-decora-torta-di-mele, mentre dagli Stati Uniti ci siamo portati il tagliere della Epicurean, super resistente. Le posate Spork tre in uno (forchetta, cucchiaio e coltello), sono invece state trovate per caso in un negozio per campeggiatori.
Infine, gli elettrodomestici. Nella mia cucina ci sono una lavastoviglie nuova di zecca, un forno a microonde, un forno tradizionale con modalità elettrica e ventilata, una macchinetta per il caffè espresso, vari robot trita-sminuzza-tagliuzza-disintegra e un frigorifero “normale”, che una volta che avrà fatto il suo tempo sarà probabilmente sostituito con un frigorifero dotato di display touch screen che ti segnala cosa manca al suo interno e, pre-impostato, ti fa la spesa online, mandando una mail al negoziante (su prototipi del genere stanno lavorando Samsung ed LG).
Non avevo mai avuto, invece, un bollitore. Quando avevo voglia di tè facevo bollire l’acqua nel pentolino (e nell’attesa mi passava la voglia), oppure mettevo una mug piena d’acqua nel microonde (e quando usciva, lei era ustionante e l’acqua tiepida), o ancora prendevo l’acqua calda direttamente dal rubinetto (ma il risultato era sempre insoddisfacente). Occorreva una soluzione, e la scelta è stata obbligata: un bollitore della Philips davvero gradevole alla vista, veloce nel portare l’acqua a ebollizione, dotato di filtri e di sistema di spegnimento a ebollizione avvenuta, per risparmiare. Davvero un ottimo prodotto. Ora in pole position tra i prossimi acquisti c’è una macchinetta per il caffè, portatile. Si chiama Handpresso e promette di alleviare le sofferenze dei drogati di caffeina che, come me, lontano dall’Italia non trovano mai un espresso come Dio comanda. Ora possiamo ricorrere a questa caffettiera che, curiosamente, ha un nome italo-inglese ed è di fabbricazione francese!
Certo, con un armamentario del genere, in effetti, sono molto migliorata in cucina, e addirittura, riesco persino a fare le uova all’occhio di bue a forma di trifoglio (merito di un pentolino comprato in Irlanda).
Tuttavia, ahimè, i soufflé sono ancora il mio tallone d’Achille!
Si accettano quindi consigli su “come fare un soufflé”, o meglio ancora su “quali sono gli strumenti più geek per fare un soufflé di successo”, e, in senso più generale, mi piacerebbe sapere da voi quali utensili “tecnologici” vi sono di particolare aiuto in cucina.
Disclaimer
Questo post è basato su un’esperienza personale. Nè Morena nè nessuna della redazione di GGD Life ha ricevuto compensi, sconti o agevolazioni dai marchi citati per aver scritto questo post.
Tags: cucina, Curiosità, Gadget, Morena Menegatti
5 Responses to “Techy-Geek Kitchen”
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- marilena,
- Sara Rosso,
- Anna,
- CaramellaMenta,
- Stefania/stered,
- lalui,
- Sara Maternini
April 6th, 2009 at 1:47 pm
molte delle cose che hai trovato online o all’estero a Milano si trovano, ad esempio da Container in via Leopardi o al meraviglisoo negozio di casalinghi anni ‘50 di via Belfiore (imperdibili le palline di ceramica per la pasta frolla vuota, da usare al posto dei fagioli secchi)
April 6th, 2009 at 2:58 pm
Sarà le la mia cucina è minuscola, ma per il momento sono salva da questa passione
April 6th, 2009 at 11:06 pm
@ II: suggerimenti preziosissimi, anche se non nego che a volte il bello è comprarli all’estero prima che arrivino sul mercato italiano @ LALUI: la cosa brutta è quando ti piglia la passione a dispetto delle dimensioni della cucina
April 7th, 2009 at 4:08 pm
Bell’articolo! Personalmente sono rimasta incantata dal VeggiChop !!
April 7th, 2009 at 11:23 pm
@ MILUSKA: grazie … in effetti ci sono trovate geniali…